AZ InfoCollection è lieta di annunciare l’ingresso nell’ Associazione Nazionale tra le Imprese di Informazioni Commerciali e di Gestione del Credito (A.N.C.I.C).
L’organizzazione associa le più grandi ed eccellenti aziende del settore, molte delle quali internazionali, che rappresentano oltre il 90% del volume d’affari del mercato di riferimento.
L’ingresso in questa prestigiosa associazione conferma l’impegno di AZ InfoCollection nel credit servicing al fianco dei maggiori player del settore.
Categoria: Comunicati stampa & News
Arriva in casa AZ InfoCollection la rivoluzione dei servizi Real Estate
Il cammino di AZ InfoCollection prosegue spedito verso il raggiungimento del nostro obiettivo: operare come full credit servicer su tutti gli asset class.
Il Gruppo presenta una nuova linea di prodotti totalmente dedicata agli asset immobiliari dei debitori in posizioni NPL secured.
Il percorso aziendale di successo ha portato AZ InfoCollection ad essere considerata un’eccellenza nel mercato delle informazioni sui debitori. 40 anni di storia hanno permesso di accumulare un know how specifico ed un data base proprietario unico nel mercato.
Il Gruppo oggi è in grado di aggiungere un ulteriore livello di approfondimento sui debitori: oltre alle informazioni economiche, finanziarie e patrimoniali verrà fornito ai clienti un’overview sulle proprietà immobiliari dei soggetti debitori con un focus massivo o specifico in base alle esigenze richieste.
Sono stati ideati due servizi innovativi che permetteranno la massima performance dei portafogli secured:
Asset Hound:
un segugio con fiuto infallibile per identificare le proprietà immobiliari del debitore con una verifica di gravami volontari e giudiziali e determinazione del valore d’ipoteca e del bene immobiliare
Asset View:
un’aquila con un occhio infallibile sulle proprietà del debitore con indicazione del valore degli immobili liberi
AZ InfoCollection garantisce, come sempre, la personalizzazione massima delle soluzioni grazie ad un team di professionisti interamente dedicati al settore real estate.
Come si mette in sicurezza un ufficio?
L’ufficio è il primo luogo dove si scambiano informazioni e dati tra le persone. Il luogo per eccellenza dove avvengono importanti comunicazioni commerciali che necessitano di sicurezza.
È sempre più difficile riconoscere gli attuali sistemi di spionaggio in quanto sono sempre tecnologicamente più sofisticati; si tratta spesso di materiali talmente piccoli e talmente occultabili che diventa difficile scovarne la posizione. Per questo si rende fondamentale la bonifica delle strutture.
Quali tipi di dispositivi possono inquinare la sicurezza degli uffici?
Il dispositivo più classico è la microspia ambientale.
Queste microspie permettono di ascoltare e/o registrare (nel caso in cui sia collegato un registratore) tutti i suoni, rumori e specialmente le conversazioni che avvengo nei paraggi della microspia.
Oltre alle microspie ambientali esistono microspie di tipo telefonico capaci di captare le conversazioni lungo le linee telefoniche.
Spesso le microspie telefoniche sono molto insidiose poiché hanno una durata illimitata e sono alimentate direttamente dalla corrente della linea telefonica.
Altre microspie molto insidiose sono le microspie di tipo GSM, capaci di far ascoltare a distanze pressoché illimitate conversazioni, rumori e qualsiasi suono emesso nell’ambiente in cui è presente questa speciale microspia.
Questa tipologia di sistema permette di ascoltare e/o registrare (nel caso in cui sia collegato un registratore) tutti i suoni, rumori e specialmente le conversazioni che avvengo nei paraggi della microspia.
Anche un comune microregistratore, opportunamente modificato e nascosto può diventare un buon sistema d’intercettazione.
Anche i cablaggi elettrici o elettronici che passano in un locale possono essere utilizzati per il collegamento di microfoni d’ascolto o telecamere ed i computer se connessi ad internet poiché possono ritrasmettere in tutto il mondo segnali audio o video o possono essere “infettati” con dei dispositivi (sia software sia hardware) di monitoraggio.
Oltre le tipologie sopraelencate vi sono una moltitudine di possibilità di intercettazione attraverso i dispositivi digitali.
Potenziali cimici e spyware (software spia) non riconoscibili dai comuni antivirus/malware possono trovarsi in qualsiasi elemento IT dell’ufficio: telefoni, computer e tablet.
Mettere in sicurezza un ufficio vuol dire dunque munirsi staff altamente specializzato in grado di ispezionare sia l’ambiente fisico di un ufficio, sia i dispositivi digitali.
Si procede eseguendo:
• Esame dello spettro radio dalle VLF alle SHF allo scopo di individuare eventuali dispositivi d’intercettazione, sia audio sia video, utilizzanti qualsiasi tipo di modulazione, sia analogica sia digitale.
• Esame elettronico e fisico degli impianti telefonici presenti all’interno dei locali e dell’eventuale centralina allo scopo di individuare eventuali dispositivi d’intercettazione.
• Esame elettronico dei locali, degli arredi, delle suppellettili e delle pareti allo scopo di individuare, mediante rivelatore di giunzioni non lineari, eventuali dispositivi elettronici, di qualsiasi natura, occultati, anche spenti o non funzionanti.
• Esame delle apparecchiature ditigital: pc/smartphone/software e telefonini per determinare la presenza sistemi estranei
Scopri i nostri servizi dedicati alla Tutela Del Patrimonio:
https://www.azinfocollection.it/service-category/tutela-patrimonio-all/
Le principali novità della sentenza del Tribunale di Taranto, sez. II (sentenza 13/01/2016 n° 127 ) relativa al precetto su assegno.
Precetto su assegno: la mancata opposizione del debitore preclude il disconoscimento della firma. Qui di seguito le principali novità emerse dalla sentenza del Tribunale di Taranto, sez. II (sentenza 13/01/2016 n° 127 )
Nella sentenza si pone al centro dell’attenzione la valutazione del comportamento del debitore che non si sia opposto al precetto fondato su assegno, nonostante un pignoramento negativo, facendone derivare come inevitabile conseguenza l’inefficacia del disconoscimento dell’autenticità dell’assegno in un successivo giudizio; disconoscimento che avrebbe dovuto essere proposto con l’opposizione al precetto.
Nel caso di specie, il debitore aveva stipulato per conto dell’assicurazione diverse polizze assicurative con altra impresa assicuratrice ed aveva effettuato il pagamento delle rate di premio delle polizze con assegno bancario. Uno di questi assegni fu protestato. L’assicurazione, nel provvedere alla normale contabilizzazione delle quietanze di polizza e dunque alla rimessione all’altra compagnia assicurativa, notificò un precetto al debitore e diede corso ad un pignoramento, che si rivelò negativo.
L’assicurazione richiese dunque l’emissione di decreto ingiuntivo al Giudice di Pace di Taranto al fine di recuperare quanto era sta stata costretta a pagare alla società terza per conto dell’assicurato.
Il debitore-assicurato propose opposizione avverso il decreto ingiuntivo negando di aver avuto mai rapporti con l’assicurazione e disconoscendo ogni documento che recasse la sua firma. Il Giudice di Pace rigettò l’opposizione confermando il decreto ingiuntivo.
La motivazione del rigetto derivava dalla considerazione secondo la quale l’opponente, che non aveva mai onorato il proprio debito, non aveva sollevato alcuna contestazione né si era preoccupato di provare il suo preteso disconoscimento delle firme apposte.
Il debitore propose appello deducendo che, in caso di disconoscimento, l’onere probatorio relativo all’autenticità della firma spettasse all’opponente.
Il Tribunale di Taranto si allinea in un certo senso a quanto ritenuto in sentenza dal Giudice di Pace di Taranto, sostenendo che l’avvenuta notifica del precetto fondato su assegno impone al suo destinatario che il disconoscimento dell’autenticità della firma possa essere fatto valere solamente con l’opposizione al precetto; l’opposizione infatti è l’unico rimedio esperibile dal debitore nel caso in cui questi si dolga di aver subito la lesione di un suo diritto in conseguenza di un atto di esecuzione che ritiene ingiusto. Ciò è confortato dall’art. 56 del R.D. n. 1736 del 1933 che prevede il potere del debitore cartolare di proporre opposizione al precetto ed ottenere, anche quando questi disconosca la propria firma, la sospensione degli atti esecutivi.
Allo stesso modo la circostanza per cui è causa può rientrare tra le ipotesi tassative di cui all’art. 215 c.p.c., nonostante inizialmente possa sembrare il contrario; l’inerzia del debitore può infatti essere ben più grave della contumacia prevista dalla norma, perché in caso di notifica del precetto ci si trova dinanzi ad un titolo che è già valido ed esecutivo e che prelude all’esecuzione forzata.
Diversamente, nella contumacia ex art. 215, la formazione e l’efficacia del titolo dipendono dall’esito del giudizio. Ecco quindi che alla luce di tali osservazioni, il Tribunale di Taranto opta per una interpretazione razionale della norma prevista dall’art. 215, superando così il divieto di applicazione analogica disposto dalle Preleggi.
Inoltre, questa interpretazione non risulta contrastare con l’altrettanto importante principio del giusto processo (art. 111 Cost.), dal momento che il debitore avrebbe potuto far valere il disconoscimento se avesse proposto in tempo l’opposizione al precetto. Ragioni queste che hanno portato il Tribunale di Taranto a rigettare l’appello confermando la sentenza impugnata.
Fonte: http://www.altalex.com/
Conosciamo meglio Antonio Vitolo
1) Collabori da tanti anni con AZ, raccontaci il tuo percorso nel gruppo.
Lavoro all’interno del Gruppo da circa 10 anni. All’epoca del mio ingresso il team di lavoro, fatta eccezione per i collaboratori esterni, era composto da circa 15 unità che, immediatamente, mi hanno accolto e fatto sentire un membro della squadra. L’atmosfera che si respirava in AZ (e che si respira tutt’oggi) è sempre stata serena ed il rapporto con i colleghi è sempre ottimo costituendo, di fatto, un’unica grande squadra pronta ad affrontare qualsiasi problematica e raggiungere, anno dopo anno, obiettivi sempre più ambiziosi.
Ho iniziato il mio percorso di crescita all’interno del settore Assicurativo coordinando le attività degli operatori che svolgevano accertamenti all’interno del territorio Campano. Successivamente, dopo circa 1 anno, ho iniziato un training formativo all’interno del settore delle Investigazioni, curando prima i clienti privati e poi le aziende.
Grazie al mio entusiasmo, al supporto dei miei responsabili ed alla collaborazione dei miei colleghi, sono riuscito a diventare responsabile e coordinatore sia delle attività di Intelligence (investigazioni Private ed Aziendali) che delle attività di Antifrode Assicurativa, settore in crescita che a partire dall’anno 2009 ha avuto un notevole incremento dal punto di vista degli incarichi conferiti e dell’acquisizione di nuovi clienti.
Nel 2015 infine, a seguito di una riorganizzazione aziendale, mi è stata affidata la responsabilitá dell’area Infoproviding, settore storico e oggi principale area del Gruppo AZ con l’obiettivo di renderlo ancora più performante
Mi ritengo una persona fortunata per essere riuscito, nell’arco di pochi anni, a occuparmi di così tanti settori e ringrazio chi ha creduto in me.
2) Di cosa si occupa il tuo dipartimento in specifico?
L’obiettivo principale degli operatori del settore Infoproviding è quello di rintracciare i debitori evidenziando la loro consistenza reddituale, patrimoniale e finanziaria al fine di consentire al creditore (nostro cliente) di recuperare il proprio credito.
3) Quali sono le qualità fondamentali che devono avere i tuoi collaboratori?
La principale qualità che ricerco nei miei collaboratori è la precisione e meticolositá nella ricerca di dettagli ed informazioni. Di fatto, i nostri collaboratori gestiscono un’enorme varietà di debitori (mancato pagamento di un finanziamento, mancato pagamento di un mutuo, mancato pagamento di una prestazione professionale, mancato pagamento degli alimenti da parte di un coniuge) motivo per il quale, sebbene in possesso di Know How e Format aziendali ben definiti, devono essere in grado di “calarsi” nel caso in questione, cercando di ricavare quante più informazioni utili al nostro cliente.
4) Quanto conta la digitalizzazione dei processi nel tuo settore?
È fondamentale, senza alcun dubbio.
Innumerevoli sono le informazioni che acquisiamo e trattiamo su ogni debitore (persona fisica e/o persona giuridica), motivo per il quale è assolutamente necessario essere in possesso di un Data Base che consenta di:
• Archiviare i dati in maniera corretta
• Consultare i dati in caso di ricorrenze
• Azzerare gli errori derivanti da attività manuali
• Ridurre al minimo i tempi di risposta al cliente
5) Quali sono i prossimi progetti digitali in programma?
L’obiettivo di AZ è quello di cercare di incrementare l’automazione dei processi in modo da rendere le attività il più veloci e sicure possibili. Il nostro settore IT è alla continua ricerca di software innovativi in grado di facilitare le attività quotidiane del team.
AZ ha progettato un rivoluzionario sistema, C.I.R.O., che permetterà ai nostri clienti di interfacciarsi con il sistema gestionale interno in maniera totalmente digitale per poter facilmente inviare gli ordini, consultare lo stato di avanzamento delle attività e ricevere le evasioni.
AZ InfoCollection pubblica i dati relativi all’Osservatorio Statistico sui debitori.
Milano, 21 marzo 2016 – Il profilo dei debitori italiani è sensibilmente cambiato nell’ultimo anno, queste le principali novità emerse dall’Osservatorio Statistico pubblicato da AZ InfoCollection:
-La classe di morosi occupati è aumentata passando dal 26,6% nel 2014 al 40,7% nel 2015;
-Il secondo semestre 2015 ha registrato il maggiore incremento di occupazione, dato possibilmente legato all’entrata in vigore del Jobs Act (marzo 2015);
-La porzione di occupati che ha subito maggiori variazioni è stata quella degli Under 30 (da 1,64% nel 2014 a 3.2% nel 2015);
-Il trend occupazionale riscontrato giustifica le migliori performance di recupero registrate nel 2015 rispetto all’anno precedente; se il fenomeno continuerà i credit servicer potrebbero giocare un ruolo fondamentale nell’incremento di valore dei portafogli NPL.
Lo scopo dell’osservatorio Statistico pubblicato dal Gruppo AZ InfoCollection si pone l’obiettivo di analizzare la correlazione tra il cambiamento delle caratteristiche dei debitori nel biennio 2014/2015 ed il miglioramento delle performance di recupero registrate nello stesso arco temporale.
Il campione di dati raccolti riguarda l’intero cluster di soggetti risultati debitori nell’arco di tempo considerato.
Il trend evidenziato sottolinea un netto incremento dei morosi occupati rispetto ai disoccupati, con un’impennata nel secondo semestre del 2015 come si evince dai grafici:
Nel 2015 la categoria di occupati che ha subito maggiori variazioni è stata quella degli Under 30, come evidenziato dalla figura qui di seguito:
Dall’analisi effettuata sul campione è stato possibile rilevare inoltre un aumento significativo dei dipendenti nel settore privato passati dal 70% all’81% con una concentrazione particolare nel centro Italia.
Premettendo che la maggiore presenza di soggetti morosi occupati incrementa la porzione di credito recuperato, è possibile correlare il miglioramento delle performance rilevate in AZ InfoCollection (2015 Vs 2014) ai dati riscontrati dall’Osservatorio.
Stando agli ultimi dati pubblicati da PWC sulle sofferenze (1), il valore delle transazioni di NPL previste per il 2016 sarà di circa 20 miliardi di euro nel mercato italiano. Proiettando il dato positivo dei cluster di soggetti debitori analizzati sulle curve di recupero 2016, è possibile ipotizzare che l’effetto del Jobs Act inerente l’occupazione dei soggetti, continuerà ad impattare positivamente anche nel 2016 producendo un incremento di performance nelle curve di recupero stimabile tra il 7% e il 10%;
Rapportando l’incremento di performance stimato sul valore delle transazioni attese, si potrebbe ottenere un surplus di recupero compreso tra 1 e 1,5 miliardi di euro.
Considerando questo incremento di valore nel recupero, il prezzo dell’acquisto dei portafogli NPL dovrebbe aumentare. I credit servicer come AZ InfoCollection potranno quindi giocare un ruolo cruciale incidendo sul prezzo d’acquisto dei portafogli e facilitando l’incontro tra domanda e offerta sul mercato.
Quanto migliore sarà la performance del servicer tanto maggiore sarà l’impatto positivo nello smobilizzo delle sofferenze sul sistema finanziario italiano.
——
[1] Milano Finanza – 27/01/2016
Osservatorio Statistico – trend 2014/2015:
https://www.azinfocollection.it/news/osservatorio-statistico-edizione-speciale/
Simona Gaudiosi
Responsabile Media e Relazioni Esterne
Simona.gaudiosi@azinfocollection.it
AZ InfoCollection è un Full Credit Servicer indipendente che opera nella gestione dei crediti deteriorati in tutti gli asset class (secured/unsecured – individual, SME’s, corporate) coordinando i canali di collection e massimizzando l’attività di infoproviding. Tra i suoi principali clienti i maggiori istituti finanziari italiani, fondi internazionali, utilities e assicurative italiane. AZ InfoCollection opera inoltre nel mercato dell’antifrode assicurativa, intelligence, welcome services e security. www.azinfocollection.it
Per informazioni: Gruppo AZ InfoCollection S.p.A.
Tel: +39 366259 7197
www.azinfocollection.it
Milano: la storia del quartiere San Babila
La sede milanese del nostro Gruppo è in via Borgogna, nel cuore di uno dei più antichi quartieri di Milano, a due passi da piazza San Babila.
Si tratta di un lungo considerato storicamente come il punto d’incontro favorito della borghesia milanese.
Sino agli anni trenta non era una piazza, ma era solo uno slargo che si apriva sul Corso Vittorio Emanuele e sulla Basilica, dedicata a San Babila Vescovo.
Larga parte delle architetture che delineano Piazza San Babila risalgono agli anni trenta, in epoca fascista.
Nel corso degli anni sessanta inoltre la piazza accentuò la propria connotazione come “luogo della destra”. Già all’indomani della guerra secondo Tommaso Staiti di Cuddia, allora parlamentare , piazza San Babila era una sorta di “sede aggiuntiva” dei locali della Giovane Italia e del Raggruppamento giovanile di corso Monforte 13.
«San Babila – spiega Staiti di Cuddia – la scoprimmo io e Franco Petronio quasi per caso passeggiando a Milano intorno al 1967. C’erano le avvisaglie della contestazione ed una sera vedemmo stazionare dei ragazzi, che in maniera estetica, esprimevano una gioventù diversa da quella dei capelloni e degli hippies. Nel frattempo Nencioni aveva trovato una sede per la Giovane Italia ed il Raggruppamento giovanile in via Monforte, a due passi da San Babila. La sede non era molto grande ma il pomeriggio e la sera erano alcune centinaia di ragazzi che gravitano fra la sede e San Babila».
E’ proprio negli anni settanta che nasce un neologismo dispregiativo: sanbabilino.
La storia di questo quartiere si mischia con la storia della città che negli anni settanta è stata un crocevia di persone, realtà e tendenze.
Nel 1976 il regista Carlo Lizzani, molto attento alle tematiche sociali, realizza San Babila ore 20. Un delitto inutile, film liberamente ispirato ad alcuni fatti di cronaca nera che hanno coinvolto i frequentatori della piazza.
Negli anni successivi, Piazza San Babila, vedrà la nascita di numerosi fenomeni di costume e sotto culture giovanili quali i Fioruccini (dal nome del negozio di Corso Vittorio Emanuele), i Paninari (nati al bar Il panino della vicina Piazzetta Liberty) e Yuppy.
La piazza, a pianta rettangolare, presenta la Torre Snia Viscosa, che rappresenta il primo grattacielo della città (realizzato da Alessandro Rimini, 1937). Analoga è l’impostazione di piazza San Babila sul fronte interno, nel quale spicca l’imponente palazzo del Toro (di Emilio Lancia e Raffaele Merendi, 1939), concepito come complesso polifunzionale, comprendente tra l’altro il Teatro Nuovo e il Teatro San Babila. Negli anni, pur permanendo la struttura, gli edifici hanno via via mutato proprietà e destinazione.
In mezzo alla Piazza dal 1997 si trova una grande fontana, realizzata con diversi tipi di graniti, dal Rosa di Baveno, al Nero della Valtellina e al Bianco di Montorfano, il manufatto è stato donato alla città da Fiera Milano.
La piazza e l’intero quartiere rappresentano oggi il cuore pulsante della Milano commerciale e finanziaria, si respira in ogni angolo l’aria glamour di una metropoli che conserva un fascino unico.
AZ InfoCollection alla 15ª edizione della STAR Conference in Borsa italiana
Milano, 14 marzo 2015 – AZ InfoCollection S.p.A., in qualità di società ELITE di Borsa Italiana, sarà presente alla 15ª edizione della STAR Conference che si svolgerà a Palazzo Mezzanotte a Milano il 15 e il 16 marzo 2016.
L’incontro è dedicato alle aziende quotate in borsa nel segmento STAR e all’intera comunità finanziaria.
Durante la conferenza organizzata da Borsa Italiana, analisti e investitori italiani e internazionali potranno fare il punto sui risultati raggiunti e sulle prospettive future delle PMI italiane che rappresentano l’eccellenza del tessuto imprenditoriale italiano.
La STAR Conference rappresenta una tappa fondamentale per le società inserite nel percorso ELITE, un momento di training e visibilità a contatto con la comunità finanziaria.
Il CEO di AZ InfoCollection, Carmine Evangelista, presenterà il Gruppo alla platea di investitori il 15 marzo alle ore 15.05 nella SALA BLU 60.
La presentazione ha come obiettivo quello di fornire un quadro completo sul business del Gruppo e i mercati di riferimento, presentando i principali dati finanziari e le strategie di crescita.
Saranno presenti alla conferenza Antonino Restino, Presidente del Gruppo, Carmine Evangelista, Amministratore Delegato e Simona Gaudiosi responsabile media e relazioni esterne.
Programma conferenza:
http://www.borsaitaliana.it/starconference2016milan/presentazioneplenarie/publicpresentations.htm
—————————————————————————————————————————————-
Simona Gaudiosi
Responsabile Media e Relazioni Esterne
Simona.gaudiosi@azinfocollection.it
AZ InfoCollection è un Full Credit Servicer indipendente che opera nella gestione dei crediti deteriorati
in tutti gli asset class (secured/unsecured – individual, SME’s, corporate) coordinando i canali di collection e massimizzando l’attività di infoproviding. Tra i suoi principali clienti i maggiori istituti finanziari italiani, fondi internazionali, utilities e assicurative italiane. AZ InfoCollection opera inoltre nel mercato dell’antifrode assicurativa, intelligence, welcome services e security. www.azinfocollection.it
Per informazioni: Gruppo AZ InfoCollection S.p.A.
Tel: +39 366259 7197
www.azinfocollection.it
La storia del quartiere Santa Lucia
La sede storica del nostro Gruppo è nel cuore di Santa Lucia, un antico borgo di Napoli.
Il Borgo marinaro di Santa Lucia prende il nome dalla Chiesa di Santa Lucia a Mare. La sua storia si identifica con la storia di Napoli, fin dallo sbarco dei coloni greci provenienti da Cuma, che qui decisero di fondare il piccolo emporio portuale di Falero dal quale più tardi nacque Partenope.
L’aspetto gaio e pittoresco della strada principale è stato oggetto di notevoli descrizioni letterarie da parte dei viaggiatori colpiti dalle singolari peculiarità antropologiche e geografiche quali la vicinanza del mare al monte Echia e al Vesuvio, mentre numerosi dipinti e stampe hanno esaltato la bellezza del sito.
In epoca romana pre-imperiale, qui si sarebbe trasferito il generale romano Lucio Licinio Lucullo, che avrebbe innalzato la sua imponente e sfarzosa villa, dove poi avrebbe terminato i suoi giorni l’ultimo imperatore romano Romolo Augusto.
In epoca medievale la villa di Lucullo venne riconvertita in monastero dai basiliani che, in epoca ducale, presero a gestire la chiesa.
I viceré spagnoli, fra il ‘600 ed il ‘700, tennero in particolare considerazione il luogo, decidendo di abbellirlo con numerosi interventi, fra i quali il più importante fu quello affidato nel 1599 a Domenico Fontana che trasformò un borgo di pescatori e commercianti in uno dei siti più prestigiosi dell’epoca. Con l’arrivo dei Borboni a Napoli, i lucìani divennero intimi dei re, che se ne servirono come artigiani e fornitori della real casa.
La località divenne meta rinomata del turismo d’elite organizzato nel cosiddetto grand tour, e nel corso del settecento i principi di Francavilla vi costruirono un casino fra il mare e via Chiatamone, di cui furono ospiti molti personaggi celebri (fra cui Giacomo Casanova) e che poi passò prima in proprietà della famiglia reale e, poi, di Alessandro Dumas; dell’antico luogo di delizie, oggi è visibile solo un’ala superstite che si erge ancora alle spalle del centro congressi universitario.
Dopo l’unità d’Italia anche Santa Lucia, al pari del resto della città, conobbe il suo risanamento, che provocò una profonda trasformazione. Fra gli interventi, quelli più incisivi sul tessuto urbano consistettero nella colmata a mare, il cui progetto fu presentato dall’ingegnere Luigi Lops nel 1883, modificato nel 1885 e approvato nel 1886.
L’opera fu realizzata tra il 1895 e il primo decennio del XX secolo e portò alla creazione dell’attuale Rione Orsini (1919), all’apertura di un nuovo tratto di Via Partenope (poi intitolato all’irredentista Nazario Sauro) che ridusse Via Santa Lucia a strada interna, e all’edificazione delle case popolari al Borgo Marinari. Il mutamento dei luoghi, voluto dai nuovi amministratori, fu attaccato dagli intellettuali dell’epoca, secondo i quali il fascino della zona sarebbe stato irrimediabilmente danneggiato.
All’interno del quartiere sorgono altri edifici di pregio, costruiti dopo il risanamento e sopravvissuti alla guerra, fra i quali si segnalano: il palazzo delle Ferrovie, progettato da Arturo Tricomi e costruito tra il 1917 e il 1920, dal 2004 sede degli uffici della giunta della Regione Campani; il centro congressi dell’Università Federico II e il palazzo Galli, opera dell’architetto eclettico Gino Coppedè.
Nel 1943, durante la II guerra mondiale, sia la chiesa superiore che quella inferiore vennero quasi completamente distrutte dai bombardamenti alleati. Terminato il conflitto, nel 1945, grazie alle generose offerte dei parrocchiani, in pochi mesi venne eretta la nuova chiesa, su modello di quella ottocentesca.
Oggi il quartiere ospita alcuni fra i più prestigiosi circoli nautici napoletani, presso di essi, nel 1960, vennero ospitati gli atleti e le squadre partecipanti alle gare di vela delle Olimpiadi di Roma, che si svolsero interamente nel golfo di Napoli con partenza ed arrivo a Santa Lucia.
Il borgo di Santa Lucia resta ancora oggi uno dei luoghi di maggior richiamo per i turisti, per l’innegabile bellezza paesaggistica e per i diversi aspetti culturali che caratterizzano il borgo.
I creditori possono agire immediatamente sui beni del debitore – Il nuovo articolo 2929 bis del codice civile
Segnaliamo importanti novità relative all’ articolo 2929 bis del codice civile (D.L. n. 83/2015 il cosiddetto Decreto Giustizia per la Crescita, convertito in legge con modificazioni dalla L. 6 agosto 2015, n. 132 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 20 agosto 2015, n. 192).
L’articolo assume un valore importante in relazione ai Trust, donazioni ed i fondi patrimoniali.
Negli anni passati questi negozi (specialmente il trust), sono stati oggetto di molteplici controversie giudiziarie volte a sondare la validità di questo principale effetto in contrapposizione con la tutela riconosciuta alla massa dei creditori che con tale strumento vedevano lesi i loro diritti.
In tale ottica il legislatore ha con il suindicato art. 2929 bis teso ad aumentare le tutele dei creditori, ma non senza problemi. L’art. 2929 bis rubricato “Espropriazione di beni oggetto di vincoli di indisponibilità o di alienazioni a titolo gratuito” così dispone:
“Il creditore che sia pregiudicato da un atto del debitore, di costituzione di vincolo di indisponibilità o di alienazione, che ha per oggetto beni immobili o mobili iscritti in pubblici registri, compiuto a titolo gratuito successivamente al sorgere del credito, può procedere, munito di titolo esecutivo, a esecuzione forzata, ancorché non abbia preventivamente ottenuto sentenza dichiarativa di inefficacia, se trascrive il pignoramento nel termine di un anno dalla data in cui l’atto e’ stato trascritto. La disposizione di cui al presente comma si applica anche al creditore anteriore che, entro un anno dalla trascrizione dell’atto pregiudizievole, interviene nell’esecuzione da altri promossa. Quando il pregiudizio deriva da un atto di alienazione, il creditore promuove l’azione esecutiva nelle forme dell’espropriazione contro il terzo proprietario. Il debitore, il terzo assoggettato a espropriazione e ogni altro interessato alla conservazione del vincolo possono proporre le opposizioni all’esecuzione di cui al titolo V del libro III del codice di procedura civile quando contestano la sussistenza dei presupposti di cui al primo comma, nonchè la conoscenza da parte del debitore del pregiudizio che l’atto arrecava alle ragioni del creditore.”
In base a quanto sopra, il creditore ha un anno di tempo dalla data di trascrizione del vincolo di indisponibilità (ossia costituzione del Trust/fondo patrimoniale) o della donazione per far pignorare l’immobile o il bene mobile registrato del debitore, anche senza avere ottenuto la revocatoria dell’atto.
Si attuerebbe, in tale senso, una inversione del sistema poiché se prima dell’introduzione del nuovo art. 2929 bis c.c., il creditore avrebbe dovuto provare con un atto di revoca di aver subito un pregiudizio dagli atti di disposizione patrimoniale messi in atto dal debitore, adesso, con il nuovo disposto, si presuppone l’esistenza della malafede del debitore nel compimento di atti di donazione o di vincoli di destinazione del proprio patrimonio e la possibilità per il creditore di procedere direttamente con l’esecuzione.
Il pignoramento dovrà, però, essere trascritto entro un anno dalla trascrizione della donazione o del vincolo di indisponibilità. E’ ammessa l’opposizione da parte del debitore.
La prima e principale conseguenza di questa nuova disposizione è sicuramente l’aumento delle garanzie patrimoniali dei creditori sempre che ci si muova entro i termini indicati. Estremamente negative sono invece le conseguenze in capo al debitore , in quanto la nuova disposizione incide negativamente sul diritto di difesa del debitore, il quale, nonostante la possibilità di attivare il giudizio di opposizione potrebbe rischiare comunque la perdita dei beni nonostante non ci sia stato lo svolgimento del giudizio di merito inerente la supposta mala fede circa il compimento degli atti formativi del vincolo di destinazione.
Fonte: http://www.apito.it/
—————————————————————————————————————————————-
Scopri la nostra piattaforma AZInforma interamente dedicata all’acquisto di informazioni commerciali online.
Il nostro servizio clienti è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9:30 alle 20:30 per un’assistenza completa su tutti i servizi.
Ti aspettiamo online: www.azinfocollection.it/az-informa