La storia del quartiere Santa Lucia
La sede storica del nostro Gruppo è nel cuore di Santa Lucia, un antico borgo di Napoli.
Il Borgo marinaro di Santa Lucia prende il nome dalla Chiesa di Santa Lucia a Mare. La sua storia si identifica con la storia di Napoli, fin dallo sbarco dei coloni greci provenienti da Cuma, che qui decisero di fondare il piccolo emporio portuale di Falero dal quale più tardi nacque Partenope.
L’aspetto gaio e pittoresco della strada principale è stato oggetto di notevoli descrizioni letterarie da parte dei viaggiatori colpiti dalle singolari peculiarità antropologiche e geografiche quali la vicinanza del mare al monte Echia e al Vesuvio, mentre numerosi dipinti e stampe hanno esaltato la bellezza del sito.
In epoca romana pre-imperiale, qui si sarebbe trasferito il generale romano Lucio Licinio Lucullo, che avrebbe innalzato la sua imponente e sfarzosa villa, dove poi avrebbe terminato i suoi giorni l’ultimo imperatore romano Romolo Augusto.
In epoca medievale la villa di Lucullo venne riconvertita in monastero dai basiliani che, in epoca ducale, presero a gestire la chiesa.
I viceré spagnoli, fra il ‘600 ed il ‘700, tennero in particolare considerazione il luogo, decidendo di abbellirlo con numerosi interventi, fra i quali il più importante fu quello affidato nel 1599 a Domenico Fontana che trasformò un borgo di pescatori e commercianti in uno dei siti più prestigiosi dell’epoca. Con l’arrivo dei Borboni a Napoli, i lucìani divennero intimi dei re, che se ne servirono come artigiani e fornitori della real casa.
La località divenne meta rinomata del turismo d’elite organizzato nel cosiddetto grand tour, e nel corso del settecento i principi di Francavilla vi costruirono un casino fra il mare e via Chiatamone, di cui furono ospiti molti personaggi celebri (fra cui Giacomo Casanova) e che poi passò prima in proprietà della famiglia reale e, poi, di Alessandro Dumas; dell’antico luogo di delizie, oggi è visibile solo un’ala superstite che si erge ancora alle spalle del centro congressi universitario.
Dopo l’unità d’Italia anche Santa Lucia, al pari del resto della città, conobbe il suo risanamento, che provocò una profonda trasformazione. Fra gli interventi, quelli più incisivi sul tessuto urbano consistettero nella colmata a mare, il cui progetto fu presentato dall’ingegnere Luigi Lops nel 1883, modificato nel 1885 e approvato nel 1886.
L’opera fu realizzata tra il 1895 e il primo decennio del XX secolo e portò alla creazione dell’attuale Rione Orsini (1919), all’apertura di un nuovo tratto di Via Partenope (poi intitolato all’irredentista Nazario Sauro) che ridusse Via Santa Lucia a strada interna, e all’edificazione delle case popolari al Borgo Marinari. Il mutamento dei luoghi, voluto dai nuovi amministratori, fu attaccato dagli intellettuali dell’epoca, secondo i quali il fascino della zona sarebbe stato irrimediabilmente danneggiato.
All’interno del quartiere sorgono altri edifici di pregio, costruiti dopo il risanamento e sopravvissuti alla guerra, fra i quali si segnalano: il palazzo delle Ferrovie, progettato da Arturo Tricomi e costruito tra il 1917 e il 1920, dal 2004 sede degli uffici della giunta della Regione Campani; il centro congressi dell’Università Federico II e il palazzo Galli, opera dell’architetto eclettico Gino Coppedè.
Nel 1943, durante la II guerra mondiale, sia la chiesa superiore che quella inferiore vennero quasi completamente distrutte dai bombardamenti alleati. Terminato il conflitto, nel 1945, grazie alle generose offerte dei parrocchiani, in pochi mesi venne eretta la nuova chiesa, su modello di quella ottocentesca.
Oggi il quartiere ospita alcuni fra i più prestigiosi circoli nautici napoletani, presso di essi, nel 1960, vennero ospitati gli atleti e le squadre partecipanti alle gare di vela delle Olimpiadi di Roma, che si svolsero interamente nel golfo di Napoli con partenza ed arrivo a Santa Lucia.
Il borgo di Santa Lucia resta ancora oggi uno dei luoghi di maggior richiamo per i turisti, per l’innegabile bellezza paesaggistica e per i diversi aspetti culturali che caratterizzano il borgo.